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LA PROGETTAZIONE DELLE ATTIVITA’ ESTRATTIVE SECONDO I PRINCIPI DELLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE
15. May 2007 11:47
(last updated: 15. February 2010 20:32)
Pubblicato in CAVE E GEOLOGIA

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E’ con questa linea guida espressa dal Professor Mauro Fornaro del Dipartimento di Scienze della Terra Università degli Studi di Torino che ben si riassumono due giorni di incontri a Milano organizzati dalla Regione Lombardia sullo sviluppo sostenibile delle attività estrattive.

Già la pianificazione estrattiva contribuisce oggi, in maniera importante, nell’ambito dell’uso generale del territorio, ad una valorizzazione razionale e compatibile delle risorse minerarie, salvaguardando anche le medesime da improvvide e controproducenti decisioni urbanistiche.
La usuale valutazione degli impatti per la verifica della compatibilità ambientale di un singolo progetto, pur rappresentando un importante strumento tecnico di giudizio, caso per caso, non offre la possibilità di una programmazione su vasta scala, evidentemente rivolta ad uno sviluppo generale e sostenibile, come è politicamente richiesto soprattutto alle Amministrazioni competenti; piuttosto la sempre più nominata valutazione ambientale strategica, applicata alla redazione dei piani cave provinciali offre a nostro parere più d’uno spunto per le necessarie considerazioni sulla sostenibilità ambientale dell’attività estrattiva in determinati contesti.
A tal riguardo i consolidati principi di valorizzazione economica del giacimento, salvaguardia ambientale del territorio, sviluppo sociale ed occupazionale delle popolazioni; nonché la misura di sicurezza interna ed esterna, risparmio energetico e di risorse, riduzione e riuso degli scarti, controllo, mitigazione e compensazione degli impatti, ecc. rappresentano da sempre, per noi, la possibilità di contribuire concretamente nel conciliare il progresso civile ed il miglioramento dell’ambiente rispettando tuttavia le leggi economiche di mercato. In altre parole il contributo geominerario, per una sostenibilità ambientale dell’attività estrattiva, deve consistere nel saper tradurre, già in fase di progettazione, quei criteri sopra enunciati - peraltro oggi condivisi sia dalle aziende operanti, sia dagli uffici pubblici - che, partendo dalle L’attività mineraria rappresenta una evidente necessità per qualsiasi sviluppo, economico e sociale, del Paese. Tutti i dati statistici comprovano che i fabbisogni delle materie prime per l’industria, quando non siano sufficienti le risorse estratte nazionali debbono venire coperti da importazioni. Onde ridurre la dipendenza dall’estero, solitamente più onerosa ed incerta ed a prescindere da considerazioni etiche su quanto può in realtà avvenire in altri Paesi produttori, occorre valorizzare al meglio quanto disponibile, nei limiti tuttavia della sostenibilità, ossia tenuto conto dei condizionamenti ambientali, politici e commerciali presenti. diverse situazioni topografiche e tipologiche di materiali, possono portare a delle scelte operative di coltivazione e recupero ambientale, considerate accettabili anche per le future generazioni, in una prospettiva di sviluppo sostenibile.
L’attività estrattiva richiede però anche un’altra forte attenzione sulla sicurezza del lavoro. Argomento affrontato a Milano dal professor Mario Patrucco del Politecnico di Torino Dipartimento Georisorse e Territorio infortuni ed igiene del lavoro nelle attività estrattive. Superata la fase di rinnovamento introdotta dal recepimento delle Direttive europee in materia, generali (sostanzialmente con i D.Lgs 626/94 e 459/96) e specifiche di comparto (D.Lgs 624/96), si presenta attualmente in fase di marcata evoluzione. Se da un lato infatti la auspicata contrazione nel numero e nella gravità degli infortuni presenta a tutt’oggi nel settore proporzioni non entusiasmanti, può essere certamente considerata un fatto positivo la crescente diffusione dei conseguimenti di certificazione di qualità di processo in ottica di marcatura ISO 9000 e CE di prodotto, alle quali numerosi produttori vanno adeguandosi, nel rispetto di rigorosi standard specifici, e di qualità ambientale, secondo ISO 14000, aspetto certamente condizionante anche in ottica di sviluppo sostenibile. Ciò, a prescindere dalle ragioni di immagine commerciale che peraltro costituiscono uno stimolo non trascurabile, sta a testimoniare che anche nel comparto estrattivo si va da qualche anno diffondendo una nuova mentalità strutturale ed organizzativa: appare quindi oggi più facilmente proponibile l’accorpamento del moderno approccio di gestione della sicurezza del lavoro secondo gli standard OSHAS 18000 in un sistema integrato che conglobi i vari aspetti sicurezza / produzione / ambiente, che pure almeno sotto alcuni punti di vista richiedono, seppur a parità di impostazione, approcci considerevolmente differenti, se non altro dal punto di vista dei riflessi sulla economia del sistema.
Il Politecnico di Torino si occupa da anni di tecniche estrattive e di sicurezza e difesa ambientale che ha consentito la messa a punto di metodiche di provata efficacia, sovente adottate come riferimento anche dagli Organi preposti per lo sviluppo di tecniche avanzate per una approfondita identificazione delle cause di accadimento di eventi indesiderati (infortuni e malattie professionali) e gli strumenti per una prevenzione mirata. Questo costituisce un tema di studio e di applicazione con riferimento alle varie fasi dell’attività estrattiva, dalle analisi di fattibilità e valutazioni di impatto alla impostazione e conduzione dei lavori di estrazione e lavorazione, fasi tutte che nel loro complesso condizionano la resa economica dell’iniziativa ed il suo sviluppo nel rispetto della salvaguardia della sicurezza e salute dei lavoratori e dell’ambiente, anche con riferimento ai fondamentali strumenti della informazione e formazione del personale.



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